TRADIZIONI NATALIZIE
ALBERO DI NATALE
Verso il secolo XI, nell'Europa dei Nord, sì diffuse l'uso di allestire
rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia.
Nel periodo d'Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione. Per simboleggiare l'albero «della
conoscenza del bene e del male» del giardino dell'Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, ad un abete sul quale si appendevano dei frutti.
Da quell'antica tradizione si giunse via via all'albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al
1512 in Alsazia. L'abete di Natale assunse gradatamente anche un significato nuovo: venne a simboleggiare la figura di Gesù, il Salvatore che ha sconfitto le tenebre dei peccato: per questo
motivo si è cominciato ad adornarlo di luci.
CERO DI NATALE
La luce del cero natalizio simboleggia Gesù, luce
del mondo. Una luce è nata nel mondo sono le parole della liturgia, e il cero con la sua fiamma richiama proprio questo significato.
In Francia e in Gran Bretagna fa parte della tradizione accendere tre ceri fusi insieme alla base, come segno di adorazione alla Trinità.
CORONA D'AVVENTO
L'uso della Corona d'Avvento è da collegarsi ad un'antica
consuetudine germanico-precristiana, derivata dai riti pagani della luce, che si celebravano del mese di Yule (dicembre).
Nel XVI secolo si diffuse tra i cristiani divenendo un simbolo di questo periodo che precede il Natale.
La Corona d'Avvento è un cerchio realizzato con foglie di alloro o rametti di abete (il loro colore verde simboleggia la speranza, la vita) con quattro
ceri.
Durante il Tempo di Avvento (quattro settimane) ogni domenica si accende un cero. Secondo una tradizione, ogni cero ha un suo significato: c'è il cero
dei profeti, il cero di Betlemme, quello dei pastori e quello degli angeli. La corona può venire appoggiata su un ripiano o appesa al lampadario. L'accensione di ogni cero è accompagnata da un
momento di preghiera. Si conclude con un canto alla Madre di Gesù.
REGALI DI NATALE
Gli abitanti dell'antica Roma erano soliti scambiarsi, in
occasione di feste e a capodanno, dei regali chiamati strenne.
Tale consuetudine si ricollegava ad una tradizione secondo la quale, il primo giorno dell'anno, al re veniva offerto in dono un ramoscello raccolto nel bosco della
dea Strenna (dea sabina della salute?). Questo rito augurale si diffuse tra il popolo e, ben presto, i rametti di alloro, di ulivo e di fico vennero sostituiti da regali vari.
Tale tradizione, presente ancora ai nostri giorni, si riveste in occasione del Natale di nuovi significati richiamando, attraverso il gesto del dono, l'amore di Dio
che ha donato suo Figlio all'umanità intera.
LA «STELLA DI NATALE»
Questa pianta appartiene alla specie delle Euforbiacee, il suo
nome scientifico infatti è: Euphorbia pulcherrima, ma è anche chiamata Poinsettia. È una pianta arbustiva che deve la sua bellezza in particolar modo al colore rosso vivo delle grandi battree
fogliari disposte a forma di stella. Fiorisce da dicembre a marzo.